Il libro, attraverso la ricostruzione di un delitto efferato, si colloca a metà tra il saggio storico e la cronaca nera cogliendo l'occasione di entrare nell'affresco di una Città Eterna catturata negli anni del dopoguerra indagandola nei suoi aspetti poliedrici e insieme semplici, attraversata da passioni, contraddizioni e difficoltà ma fedele a valori saldissimi non ancora scalfiti da quella che diverrà la progressiva desacralizzazione del sacro.