L'incontro, l'amicizia e il dissidio fra Nietzsche e Wagner formano una vicenda inesauribile, che si pone sulla soglia di tutto il moderno. E non solo per l'enormità dei due amici-avversari. Ma per la natura ingannevole, enigmatica, perennemente teatrale del loro rapporto: per cui vediamo Nietzsche che, nella fase della massima venerazione per Wagner, insinua i dubbi più feroci e taglienti, mentre nella vertiginosa, beffarda prosa del "Caso Wagner" lascia intendere che il suo avversario è pur sempre il suo unico interlocutore. Così, passando dal "Wagner a Bayreuth" che è del primo, entusiastico Nietzsche, al "Caso Wagner" e al "Nietzsche contra Wagner", testi scritti o approntati negli ultimi mesi di Torino, si percorrerà una traiettoria davvero fatale. Per ricostruirla, mostrandone tutte le ambiguità, le prospettive, i rimandi cifrati, infine il carattere profetico rispetto a tutta la storia successiva della musica (e non solo di essa), che per la prima volta ci offre una ricostruzione critica di quel rapporto adeguata alla multiforme grandezza dei suoi due poli.