Questo libro si occupa di storie d'Italia scritte nel Cinquecento. Analizza le caratteristiche e i mutamenti del modo di rappresentare la penisola e i suoi abitanti nel passaggio dalla storiografia civile della tradizione umanistica a quella ecclesiastica della controriforma. Durante l'inquieta stagione, aperta dalla profonda crisi politica, militare e sociale che lacerò i principali Stati italiani dopo la discesa di Carlo VIII nel 1494, si diffuse una vasta produzione di opere storiche di taglio contemporaneistico, in gran parte pubblicate postume, che avevano come oggetto la storia e la geografia della penisola. Accanto a figure molto celebri come Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, il volume indaga e valorizza storici meno noti e storie, talvolta ancora inedite, che tracciarono già allora alcune linee interpretative di lunga durata della storia italiana e cercarono di reagire, sul piano culturale, alla crisi in atto. A metà del Cinquecento, il nuovo equilibrio geopolitico affermatosi nella penisola, in gran parte assoggettata alla Monarchia di Spagna, e l'inasprirsi dello scontro confessionale con i protestanti favorirono l'affermarsi sul piano storiografico [...]