Si è scritto e detto di tutto su Tutankhamon, il Faraone Bambino della XVIII dinastia quasi completamente sconosciuto al momento della scoperta della sua tomba, il 4 novembre 1922 ad opera dell'archeologo britannico Howard Carter. Eppure, a cominciare proprio dalla sua tortuosa vicenda umana, con buone probabilità conclusasi in maniera tragica, ma ancora 32 secoli dopo con il ritrovamento del suo sepolcro, i molti enigmi che lo riguardano sembrano ancora ben lungi dal trovare risposte definitive. Inizialmente l'autore aveva quindi titolato questo romanzo Misteri. Tuttavia, nel corso dei circa quindici anni di studio della sterminata letteratura dedicata all'argomento, cui sommare i circa tre necessari alle varie revisioni/ stesure e parecchi viaggi, Loppi ha pian piano, maturato la certezza che almeno su uno dei controversi argomenti affrontati di misterioso c'è ben poco. L'euforia di essere stato il primo ad intuirlo è però durata un battito di ciglia: è trascorso quasi un secolo dalla scoperta e chiunque può aver accesso al materiale di studio, non è semplicemente possibile che nessun'altro abbia capito che... Howard Carter scoprì ed esplorò per la prima volta la tomba di Tutankhamon nel 1919 e non nel 1922! Ma evidentemente certi segreti sono inconfessabili. Ecco allora la scelta di cambiare il titolo del romanzo: Segreto si attaglia certamente di più al silenzio di coloro che, al pari di Loppi, hanno sicuramente messo insieme le tessere del puzzle, tutte le sue contraddizioni, raccapezzandone un quadro ben diverso da quello studiato sui libri di scuola. Anche all'epoca dei fatti, considerando che all'artefice della più importante scoperta archeologica di tutti i tempi non venne mai conferita alcuna onorificenza. Dettaglio decisamente bizzarro in un paese, l'Inghilterra, dove persino i calciatori vengono insigniti del titolo quantomeno di Sir.