La biblioteca di un lord inglese, un oggetto rubato, un domestico arrestato dalla polizia. Con simili elementi il caso appare quanto di più ordinario si possa immaginare. Perfetto dunque per un'indagine di piccolo cabotaggio alla portata dell'ispettore Lestrade e non certo degno dell'attenzione di Sherlock Holmes. Il giudizio può cambiare tuttavia se il domestico risulta innocente e se l'oggetto rubato è un jambiya, un raro pugnale a doppio taglio tempestato di pietre preziose. Chi ha messo a segno un colpo del genere, pianificando il furto di un manufatto noto soltanto ai più fini intenditori, non può essere un ladro qualsiasi. Anzi, è probabile che questa non sia la prima né l'ultima delle sue imprese. Si tratta di un collezionista votato al crimine? O forse di un professionista che agisce su commissione? Comunque sia, è imperativo porre fine alla nefasta carriera di una primula rossa che per i suoi scopi non esiterà a uccidere. Va in scena così, dal British Museum al Louvre, una partita a scacchi contro un avversario di prima grandezza che sembra giocare sempre tre mosse avanti.