"La Sicilia è un'isola per modo di dire" è molte cose insieme: un libro di comicità, un racconto lucido di una terra molto amata, un diario di viaggio curioso e impertinente, un manuale d'istruzioni per montare e smontare il mito della "sicilitudine". Mario Fillioley sa bene di trovarsi davanti un luogo fin troppo raccontato, ammantato di una sua tradizione che - dal ciclo dei vinti fino alle fiction televisive - ha accumulato e inglobato una serie sterminata di versioni, sempre al confine tra topos e stereotipo. E sa che per raccontarlo, quel luogo, nelle sue infinite manifestazioni, ha una sola arma vincente: l'ironia. Evitando tanto le pose retoriche quanto quelle antiretoriche, Fillioley parla al lettore come fosse un amico, senza trucchi e senza ipocrisie. Riesce così in un'impresa apparentemente impossibile: dire qualcosa di nuovo sull'isola troppo grande, troppo complessa, l'isola per modo di dire. Raccontare, con leggerezza e amoroso disincanto, una Sicilia diversa, non definitiva e quindi tanto più vera e credibile.