Nei primi giorni del mese di aprile dell’anno 1787 Wolfgang Goethe e il suo amico acquarellista Kniep giungevano in Sicilia provenienti da Napoli. Il loro viaggio era un’iniziazione. Una vera immersione, profonda, nella macchina del tempo con la finalità di scoprire la Storia, l’Arte e la Natura di un luogo unico al mondo. Quel racconto – intessuto di letteratura – diventava leggendario e generava un’immensa eco culturale in tutta Europa. Da quel momento, il “Grand Tour”, narrato da Goethe nelle sue lettere, entrava a far parte di un modello necessario di accrescimento intellettuale. A distanza di quasi duecentocinquanta anni, quel modello torna a raccontarsi con i colori del più grande acquarellista del mondo – il francese Fabrice Moireau – e con i testi di un magistrato siciliano – Lorenzo Matassa. Più di un libro, “Sicilia, il Grand Tour” è un grande progetto multiculturale che si unisce all’esposizione itinerante di trecento acquerelli del grande Maestro francese in un nuovo viaggio alla scoperta di un’isola sorprendente ed ammaliante. Il libro, nella prima edizione con un numero di copie limitato a quattromila, è promosso dalla Fondazione Tommaso Dragotto e sarà parte delle iniziative che vedono la città di Palermo eletta quale Capitale della Cultura per l’anno 2018.