Il grande filosofo delle religioni Mircea Eliade accosta il simbolo del serpente a quello delle scale a chiocciola, delle corse intrecciate, addirittura alle scale che richiamano quella del sogno di Giacobbe nella Bibbia; secondo Eliade, queste immagini raggiungono l'idea di asse del mondo, cioè del principio vitale che unisce il cielo alla terra, presente in tutte le tradizioni. La rappresentazione del serpente è tuttavia la più corrente e la più forte, a volte un serpente bicefalo, altre il serpente attorcigliato come quello del caduceo. Non dobbiamo confonderli. Sembra che il serpente bicefalo sia quello di cui una testa è quella del Satana ontologico, l'altra quella del Satana diabolico che Cristo, seme di 'Ishah, schiaccia sul Golgotha. Dal canto loro, i due serpenti attorcigliati sembrano esprimere fin dall'alba dei tempi l'intimità del Signore e del Satana.