Siracusa appartiene al novero di quelle città cariche di storia millenaria, oggetto di grandi viaggi e racconti straordinari, fin dall'antichità. Fonte di amori quasi irrazionali e di cogenti delusioni, la sua icona è ricostruibile solo a frammenti, e per approssimazioni. L'autore immagina un viaggio a ritroso verso i luoghi della sua infanzia e adolescenza, al fianco di uno dei più grandi scrittori siciliani che questa città l'ha cantata più di altri in libri struggenti; Vincenzo Consolo. Così i racconti dei luoghi si alternano alle contraddizioni della modernità e il mito si confonde con la grande storia.