"Non di eroi, non di meravigliosi pedatori, nemmeno di formidabili dialogatovi con la sfera, né di imprendibili funamboli. Non si parlerà di questo. Solo, di terzini. Tra tutti i ruoli, il più triste. 'Every day I work so hard, bringin' home my hard earned pay.' 'Ogni giorno lavoro molto, e porto a casa la mia faticosa paga.' Spunta da Dazed and Confused dei Led Zeppelin, e non è scritta per un terzino, ma è come se. Perché un terzino lavora, fatica, si sbatte e combatte e poi resta comunque là in fondo, indietro, lontano, di lato e comunque, un terzino è il più piccolo, il meno influente in genere sul destino del gioco, uomo di fatica, di copertura, di lavoro, di carboneria. Piccolo minatore del verde, nel rugby sarebbe una seconda linea, un quattro o un cinque, uomini da ruck, da maglia sporca, da contesa cruda, sostegno, sostegno, salti, ricerca del pallone, e in mezzo botte, spinte, terra, tanta terra raccolta, arata, insanguinata.