In che modo la società italiana ha reagito di fronte alle persecuzioni contro gli ebrei? Le ha approvate o contrastate, o si è mostrata indifferente? Opinioni e comportamenti sono cambiati nel momento degli arresti e delle deportazioni dopo il 1943? Qual è il ricordo di questi avvenimenti e in che modo è cambiato il rapporto fra italiani e memoria della Shoah? Se l'immagine del «buon italiano» è ormai messa in discussione, queste domande continuano a interrogarci. Il volume intende proporre alcune risposte, a partire da una serie di indagini su opinioni e comportamenti degli italiani di fronte alle leggi razziali del 1938, alla persecuzione specifica contro gli ebrei stranieri, alle deportazioni. Per il dopoguerra lo sguardo si sposta sulla costruzione della memoria, sulla ricezione del processo Eichmann e sul dibattito fra gli storici. Si traccia così un quadro che prescinde dalle categorie di vittime e carnefici, per dedicarsi ad un'analisi che metta al centro relazioni e interazioni fra ebrei e non ebrei.