Nessun cambiamento umano, sociale ed economico è possibile se manca «chi» lo desidera così tanto da farlo accadere. Al centro delle nostre azioni, relazioni e decisioni, c'è un surplus capace di alimentare cambiamenti e trasformazioni, non decifrabile unicamente secondo una visione biologica: socialità, management, imprenditorialità e politica dipendono dal «fattore desiderio». La creazione di valore ha infatti bisogno tanto di competenze quanto di significati. Legare le azioni alle aspirazioni diventa allora la sfida di ognuno e in particolare di chi ambisce a generare impatto sociale, risignificando il proprio operato. Ecco che il desiderio (sempre più inaridito) diventa il meccanismo generativo di qualsiasi innovazione. Questo libro è una chiamata - forse l'ultima - per riaccendere e risignificare la nostra volontà di cambiamento, in una fase in cui l'innovazione appare pericolosamente «fuori giri» rispetto a transizioni socio-ambientali che sono invece sempre più urgenti.