Non ostante la cultura delle colonie musulmane che tennero la Spagna e la Sicilia e dettero tante parti di civiltà all'Europa, egli è avvenuto che la storia loro rimanesse per molti secoli oscura e trasandata, quasi di popoli barbari. E ciò per cagione che i cronisti latini e greci del medio evo poco ne scrissero; che le opere arabiche andarono a male quando i Musulmani sgombravan da quei paesi; e che quel tanto che ne fu serbato in Affrica o in Oriente, non potea passare, senza difficoltà grandissime, dalla società musulmana alla società europea. Quegli ostacoli, superati un po' dal decimosesto al decimottavo secolo, or si vincono felicemente. La tolleranza filosofica; il genio degli studii storici; i viaggi; il commercio; le dominazioni europee in alcuni paesi di Musulmani; la influenza esercitata sopra altri; le accademie asiatiche istituite sotto varie denominazioni, in Inghilterra, Francia, Alemagna, Stati Uniti d'America e stabilimenti inglesi in India; i giornali periodici di esse; lo zelo di raccogliere manoscritti, monete antiche e monumenti; l'agevolezza ad apparare le lingue orientali; le frequenti pubblicazioni di libri arabici, han reso ormai praticabili molte ricerche tentate invano dalle passate generazioni. Così qualche opera pregevole rischiara già la storia dei Musulmani di Spagna, e sappiam che altre se ne apparecchino di maggior polso. Così gli annali delle Crociate si compiono col favor dei cronisti musulmani. Così escono alla luce o s'intraprendono di continuo tanti altri lavori storici su l'Affrica, su l'Egitto e su varii Stati dell'Asia anteriore.