Il libro di Luigi Migliorini segue il filo di una commedia umana che si dipana tra le aule dei tribunali, i congressi di partito, i ricevimenti e le riunioni ufficiali, le non rare divagazioni musicali e notturne, l'apparire rivelatore di figure femminili, in cui la distanza tra giustizia e politica è colmata non soltanto dai tortuosi - e talvolta esilaranti - percorsi della biografia dell'"eccentrico liberale", ma soprattutto dalla misura dell'umano, dalla capacità - una capacità che è propria degli scrittori veri - di catturare in un istante, con un semplice scatto, il senso di una frase, l'unicità di una situazione o di una persona, celata dietro le tante maschere e i doveri sociali.