L'antichità classica, grazie all'immaginario creato da storici, letterati e artisti, nel corso dei secoli ha acquisito i caratteri propri del topos del trionfo della virtù e del paradigma del valore politico. L'antichità è divenuta appannaggio degli "ingegneri della nazione" - storici e politici che nell'età classica hanno cercato, e spesso creato ex novo, gli antenati nobili della Nazione: alle grandi figure storiche dell'età antica sono state attribuite patenti di nazionalità e caratteri identitari anacronistici. Lo studio dell'età antica è così divenuto un terreno di confronto per i dibattiti ideologici e politici dell'età moderna e contemporanea. Roma e la Grecia classica sono state idealizzate e sono divenute, di volta in volta, esempi positivi o negativi per gli Stati moderni. Quali ragioni hanno reso l'età antica - e il mondo classico in particolare - un modello per la contemporaneità? Dieci saggi su casi di studio poco noti in Italia e nove percorsi storiografici elaborati da tre specialisti guidano il lettore nell'avvicinamento al tema della rielaborazione del classico in età contemporanea.