Mentre nel mondo si continua a legiferare per regolamentare la maternità surrogata tanto che a luglio 2024 perfino un paese cattolico come l'Irlanda l'ha resa legale, l'Italia ha dichiarato la GPA (gestazione per altri) reato universale. Per capire quale sia il contesto nel quale ci muoviamo, la lettura del libro di Sophie Lewis è indispensabile. Si stima che l'industria della maternità surrogata valga oltre 1 miliardo di dollari all'anno, e che molte gestanti siano costrette ad affrontare situazioni spaventose: sotterfugi, sottrazione di compensi ed estorsioni sono diffusi; un'assistenza medica adeguata praticamente assente e il consenso informato un miraggio. "Surrogata universale" di Sophie Lewis offre una prospettiva nuova e unica sull'argomento. È opinione diffusa che il problema sia la maternità surrogata, ma, come sostiene l'autrice, ci sarebbe bisogno di più maternità surrogata, non meno. Piuttosto che guardare alla maternità surrogata attraverso una lente legale, l'autrice sostiene che al centro del discorso dovrebbero essere messe le necessità e la salvaguardia delle gestanti e dei genitori surrogati. Il rapporto con i bambini e le bambine che le gestanti portano in grembo è quindi da ripensare come parte di un movimento collettivo volto a riconoscere che la riproduzione è un lavoro. Solo allora si riuscirà a sradicare la convinzione che i bambini "appartengano" alle persone di cui condividono il patrimonio genetico. Assumersi la responsabilità collettiva di chi nasce trasformerebbe, così, totalmente il nostro concetto di parentela, aiutandoci a capire che per mettere al mondo un figlio ci vuole sempre un villaggio. Basato su un impianto storico solido, riflessioni politiche e racconti in prima persona, Surrogata universale è un grido radicale per una giustizia gestazionale piena e informata.