1613, Roveredo, Grigioni. Tre giorni dopo aver impiccato un ladro in Valle Calanca, il boia viene misteriosamente ritrovato morto. Privo del suo Ministro di Giustizia, il Comungrande di Mesolcina cade preda di briganti, usurai, streghe e stregoni, che portano scompiglio nelle due valli. Le Autorità Giudiziarie assoldano così un nuovo carnefice, proveniente dalle terre confinanti con le Tre Leghe, per riportare l'ordine.
Il nuovo Ministro di Giustizia, personaggio misterioso e macabro ma denso di fascino, vivrà ai margini di una società che faticherà ad accoglierlo. Soltanto l'incontro a Roveredo con una meretrice dal passato turbolento ma guaritrice esperta farà sperimentare al boia sentimenti nuovi. Il suo spirito subirà una progressiva crisi di coscienza, che lo spingerà a rivedere l'utilità della propria funzione sociale e l'equità delle sentenze del Tribunale di valle.
Con Terra bruciata l'autore propone un romanzo dal profumo storico a cavallo tra realtà e finzione, dai ritmi spesso incalzanti, altre volte introspettivi e commoventi. La vicenda ruota attorno a quattro processi che si svolsero realmente tra il 1613 e il 1615 e i cui verbali conservati negli Archivi di Circolo sono stati trascritti fedelmente nell'italiano di oggi.
Il loro esame ha riportato alla luce nomi reali, personaggi storici, tradizioni popolari, presunti malefici, delitti efferati, torture atroci, assurde superstizioni e palesi ingiustizie del nostro passato, che hanno contrassegnato le valli alpine e tutta l'Europa.
Nel 2016, durante la sua stesura, l'opera "Terra bruciata" ha ricevuto il riconoscimento per la Creazione Artistica Professionale, conferito dalla Promozione della Cultura del Cantone dei Grigioni.