"Ti regalo il male" nasce tra le stanze dell'ospedale "Bambino Gesù" di Roma. Stefano Ponti si ferma ad ascoltare storie di dolore senza pari, tutte dipinte negli sguardi fermi che pregano forse per la prima volta. L'autore vi cala se stesso, raccontandosi nei travagli di una vita infantile, vissuta tra cervelli divenuti pazzi dello stesso dolore mai voluto accettare. Decide in tal modo di provare la sua primordiale collocazione nella catena del mondo che lo circonda per capirne il peso dell'intelligenza e lo scopo quando tutto sembra essere perduto.