Crescono isolate, senza madre, in una canonica ai margini della brughiera.
Soprattutto sono donne, e nell'Inghilterra vittoriana le donne devono solo sposarsi e fare figli.
Sottomissione e bellezza, possibilmente un degno patrimonio, servono a conquistarsi un buon partito.
Charlotte, Emily e Anne Bronte non sono certo ricche, la loro bellezza non rispetta i canoni dell'epoca; di sottomettersi a un uomo, poi, neanche a parlarne.
Nutrono, per di più, una strana passione.
Fin da bambine, ogni pomeriggio nella piccola sala da pranzo della canonica, tirano fuori gli scrittoi, affilano le penne e scrivono.
Non si fermano qui; le tre sorelle Bronte, senza nessuna protezione, contro tutto, riescono a pubblicare.
E quando pubblicano, sfondano. Non è un successo passeggero: Jane Eyre e Cime tempestose restano tra i romanzi fondamentali della letteratura mondiale. La signora di Wildfell Hall è un romanzo scandalosamente femminista, sempre più apprezzato.
Come hanno fatto, le sorelle Bronte?
Da dove viene, tutto questo fuoco?