Il volume è al tempo stesso una visione riflessiva e una riflessione visiva sulla condizione umana attuale, la cui novità si rivela un "già-da-sempre-stato" che continuamente inizia e si rinnova nello spazio mobile della relazionalità generativa e inventiva, restituita dal postumano e da Michel Serres nella sua feconda "toti-potenzialità". In questo "corno di abbondanza" il corpo torna eco-logico, il virus e il parassita sono risorse, il preesistere e il passare oltre fanno corpo unico, cercando la loro dicibilità in un neologismo incoativo composto, come postransominescenti.