«Un libro di zirudèlle, anzi un pugno di componimenti poetici in dialetto romagnolo da assaporare come caramelle, magari al gusto di menta peperita, come sostiene l'autore, oppure di gusti diversi a seconda del susseguire della vita con le gioie e i dolori del caso. Di sicuro non si tratta di sciuchèzi, ovvero cose di poco conto, che sono proposte al lettore così come scaturite dall'estro di Giuliano Biguzzi per raccontare la vita di tutti i giorni». (Dalla prefazione di Gabriele Zelli)