La grande guerra non fu solo trincea, e il tema della guerra guerreggiata non esaurisce il variegato mosaico della storia della prima guerra mondiale. Per gran parte della popolazione civile, la guerra fu di un altro tipo: quella delle retrovie, combattuta non con artiglierie e baionette, ma con sofisticate strategie di adattamento sociale. Anche perché l'esito del conflitto, lungo e usurante, dipese dalla capacità dei vari Paesi di mobilitare l'intero corpo nazionale. Per questo fu coniata, a guerra in corso e in tutti gli Stati coinvolti, la definizione di "fronte interno", metafora che suggeriva la trasposizione dello spirito delle trincee all'interno del territorio fisico e mentale di ogni nazione. Era necessario uno sforzo comune da cui nessuno poteva esimersi e che compendiava e supportava quello dei soldati sulla linea del fuoco. I quattordici saggi di questo volume indagano la mobilitazione economica e civile che coinvolse la popolazione di Verona, città posta nelle immediate retrovie del fronte, e le ricadute materiali e simboliche della guerra nel tessuto sociale e nell'universo collettivo cittadino.