L'idea della mostra "Una doppia moltitudine", progettata per gli spazi dell'Istituto, è quella di far emergere il dialogo fra i due artisti mediante una scelta fondata su un certo numero di opere affini formalmente e poeticamente e di opere site specific, realizzate appositamente per gli spazi dell'Istituto di Studi Romani che saranno prescelti. La mostra è curata da Marco Rinaldi e Claudio Zambianchi, autori anche dei testi in catalogo. Marina Bindella e Roberto Piloni sono due artisti che conducono entrambi, con mezzi espressivi diversi, una ricerca attenta e costante, affine anche per l'inclinazione verso un linguaggio astratto, il cui problema centrale è la luce: la ricerca di Bindella e Piloni si concentra sul rapporto fra il segno e il supporto, fra il bianco della carta e il nero della traccia segnica; entrambi lavorano sul ritmo, sulle reiterazioni e sulle variazioni, a partire dal microcosmo dei segni, sino a coinvolgere l'immagine intera. Si avvertono nei due artisti - più o meno lontanamente (e spesso ironicamente) - ricordi del mondo naturale intuibili nell'alternarsi di stasi e movimento, aggregazione e rarefazione, suggestive variazioni di luce e ombra.