Al principio del Seicento la Repubblica di Venezia intraprese la capillare ricognizione dei propri beni 'comunali', le risorse che la legislazione veneziana affidava alle comunità di villaggio. Per la Carnia, così come per l'intera montagna l'ammontare di questi risultò ingente. Lungo il Seicento e il Settecento, il mercato del legname crebbe, la 'corsa' al legno accelerò ulteriormente. Le comunità si trovarono così al centro di interessi e tensioni contrapposte e concomitanti: da un lato, usufruire di risorse affittando i boschi e, dall'altro, cercare di arginare l'ingordigia dei mercanti salvaguardando i propri consumi e, financo, le risorse stesse. La ricerca sviluppa queste tematiche per la Carnia.