"Una guida per i perplessi" è il testamento spirituale dell'economista e filosofo tedesco E. F. Schumacher (1911-1977), padre putativo del "movimento per la decrescita" e già autore del best-seller internazionale "Piccolo è bello", che secondo «The Times Literary Supplement» si colloca fra i 100 libri più influenti pubblicati dopo la Seconda guerra mondiale e i cui temi rivoluzionari sono tornati di strettissima attualità in questi anni di crisi morale, economica e politica.
Definito dallo stesso Schumacher come «il libro più importante della mia vita», "Una guida per i perplessi" tenta infatti di ridisegnare ex-novo una vera e propria "guida" da fornire all'uomo moderno, una "mappa della conoscenza e del vivere" grazie a cui poter tornare a orientarsi e a muoversi con sicurezza nel mondo e nelle relazioni con gli altri.
Infatti il soggetto di studio del filosofo ed economista tedesco è l'uomo di oggi, "perplesso" sul proprio destino, la cui esistenza è completamente permeata dal materialismo e dallo scientismo, schiacciato da forze inique e cieche e privato di un fine a cui tendere. «Cosa dovrei fare della mia vita?», «Qual è il significato della religione e dell'arte?», «Cos'è la realtà?» «Conosco me stesso e gli altri?», sono alcune tra le domande fondamentali che il positivismo e il materialismo hanno liquidato come "superflue", "soggettive" e non "degne" di indagine.
In questa "guida per vivere nel mondo", Schumacher rinuncia ai paradigmi dello scientismo e invita il lettore a rivolgersi su se stesso e riprendere possesso della propria vita e del senso dell'esistenza, per "vivere" e non semplicemente "essere vissuto".