La storia di una giovane donna che scopre la sua anima di strega e con essa si trova a lottare contro il male del ventesimo secolo, soprattutto con l'arma dell'amore. Il suo percorso tra le strade della vita incontrando amici, nemici, divoratori di anime, droghe, follie, odio e perdono. Arianna Cantaluppi ha frequentato la LILA di Como dal 1994 al 1998. Nel corso di questi anni ha partecipato alle attività dell'Associazione, spendendosi personalmente nelle iniziative rivolte agli adolescenti, nei corsi di formazione, nel counselling, nell'esperienza dell'unità mobile e nelle battaglie per la difesa dei diritti delle persone sieropositive. Non è stata solo un'iscritta e un'attivista, ma una persona che ha saputo intessere relazioni significative e mettersi in discussione costantemente. Il suo aspetto apparentemente fragile nascondeva una grande vitalità ed energia, una determinazione che le ha permesso di convivere con il virus Hiv senza mai sentirsi esclusa. Arianna, come molti altri attivisti di quegli anni, ha saputo trasformare la propria condizione sierologica in un'identità culturale e politica che ha contribuito a modificare l'immaginario collettivo sull'AIDS. La sua autobiografia abbraccia un tempo che va dal 23 dicembre 1992, quando per la prima volta ritira il test, alla primavera del 2005, quando termina il diario dal quale è stata tratta questa testimonianza. Arianna ci ha lasciato all'inizio dell'estate del 2014. Probabilmente sarà stata accolta nel mondo degli elfi e dei folletti che tanto ha amato.