Valentina seduta accanto alla finestra era immersa nella lettura della Nevrosi e neurastenia del professor De Giovanni.
Era laureata da un anno in medicina e amava la scienza coll'ardore della giovinezza, colla fede d'un credente. S'era dedicata alla specialità delle malattie del sistema nervoso, e studiava indefessamente coll'entusiasmo di un neofita.
Fu scossa dalla voce della madre, la signora Paola Verganti, che le disse:
Valentina, ti prego, lascia per dieci minuti i tuoi libracci, e ascoltami.
Parla, mamma, rispose Valentina chiudendo il libro.
Dà retta a me, riprese la signora Verganti, rinuncia al tuo matrimonio. Quando ti ho concesso di frequentare l'Università, lottando coi pregiudizi degli amici, fu per farti forte e capace di vivere anche senza maritarti, ed ecco che la tua scienza non serve che a renderti indipendente da me, e a farti scegliere uno sposo che non mi persuade.