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In questi anni in cui muri, piccole patrie e nostalgie nazionaliste attirano sempre più sostenitori, il sogno di una convivenza interculturale sembra minacciato. Eppure, è difficile immaginare culture felicemente autosufficienti. Ma perché? È davvero impossibile restare chiusi nelle culture in cui ci formiamo? Può sembrare una domanda scontata, ma la risposta non lo è affatto. Anzi: secondo Adriano Favole, questo è un vero e proprio giallo antropologico. Da ben prima dell'invenzione di internet, infatti, nessuna cultura, nemmeno la più isolata, è mai stata impermeabile alla diversità e agli scambi, come dimostra per esempio la storia dell'Oceania, un continente che è in realtà un "mare di isole" unite, e non separate, dall'acqua. Oggi, nell'era dell'iperconnessione globale, è evidente che l'esaltazione della propria identità si trasforma sempre e per tutti in una gabbia, ma d'altra parte anche una generica invocazione alla tolleranza e al rispetto per l'altro non è priva di conseguenze: la paura di offendere e di sembrare razzisti può condurci a una nuova, più sottile apartheid, a una specie di educata indifferenza. Come antidoto, Favole ci invita a percorrere insieme a lui un viaggio sulle tracce di chi ha fatto della fuga dalla propria cultura una scelta, un'arte o uno strumento di conoscenza: esploratori, eremiti, sciamani, emigranti, naturalisti, rugbisti polinesiani, antropologi e geniali pensatori come Jonathan Swift. Le loro storie ci insegnano che le Vie di fuga non sempre conducono in paesi lontani: il teatro, la festa, il gioco, il rito, la satira, sono modi creativi di mettere in discussione l'ordinaria percezione della realtà e le abitudini che governano le nostre vite, necessari per ampliare il nostro campo visivo, senza per questo rinunciare al nostro orizzonte. Perché se le fughe si risolvono spesso con un ritorno a casa, si può tornare ad abitare la propria cultura con una diversa consapevolezza.

  1. SULLA LINEA DI PARTENZA
    Fuggire dalla roccia della cultura

  2. I DONI DI PROMETEO
    Cosa sono (e soprattutto cosa non sono) le culture

  3. IL GALLO DI JACQUELIN E.
    ovvero la connivenza contro l'identità

  4. L'INCOMPLETEZZA DELLA CULTURA
    Tra arabi danzanti e rugbisti polinesiani

  5. I TERRIBILI MOSTRI DELLA NUOVA GUINEA
    Il rito, il teatro, il gioco e altre vie di uscita

  6. UNA MODESTA PROPOSTA
    La via di fuga della satira

  7. «NON SIAMO PIÙ NOI, MA SIAMO ANCORA NOI»
    La creatività e l'arcipelago delle culture

  8. IL COLTO E L'INCOLTO
    La crisi come via di fuga

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