Con "Violette di marzo" torna la trilogia berlinese di Bernie Gunther. Nella Berlino del 1936, alla vigilia delle Olimpiadi, marito e moglie vengono assassinati nel loro letto e il loro appartamento viene incendiato. Il padre della donna, Hermann Six, un industriale milionario, vuole fare giustizia - o meglio, rivuole la preziosissima collana di diamanti della figlia Grete, che è stata rubata. Si rivolge perciò al detective privato Bernie Gunther, veterano di guerra ed ex poliziotto. Grete non ha fatto testamento e dunque tutti i suoi averi spetterebbero al marito, Paul Pfarr, il quale ha nominato suo unico erede legittimo il Reich stesso. Come scopre in seguito Gunther, Pfarr era una "violetta di marzo": un affiliato dell'ultima ora al Partito Nazionalsocialista. L'investigatore si troverà invischiato in una vicenda pericolosissima che tocca le alte sfere del potere nazista, tormentato da un conflitto interno. Bugie, eccessi, corruzione e brutalità sono all'ordine del giorno, mentre a muovere le fila di tutto ci sono Himmler e Göring. È il momento di riscoprire Bernie Gunther, detective privato antinazista, vero berlinese, beffardo e donnaiolo, che si trova ad affrontare quotidianamente il male assoluto: la città cupa e dilaniata dalla corruzione, l'antisemitismo e lo strapotere dei gerarchi. "Violette di marzo", primo capitolo della trilogia, trasporta i lettori nel cuore della Berlino nazista e dà vita a un nuovo investigatore privato nella tradizione di Hammett e Chandler.
Violette di marzo. La trilogia berlinese di Bernie Gunther. Vol. 1
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 24/06/2023 21:46
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Nelle intenzioni di Hitler le Olimpiadi di Berlino del 1936 sono un'occasione per celebrare la potenza tedesca. Il velo di apparente quiete del regime nazista viene però sconvolto dalla scomparsa della figlia di un noto industriale. Bernhard "Bernie" Gunther, ex poliziotto e detective privato specializzato nella ricerca di persone scomparse, viene chiamato a far luce sul caso, ma allo stesso tempo ostacolato dal Terzo Reich che desidera non venga rovinata l'immagine di (finto) ordine costruita attorno alla città.
"Violette di marzo" (1989, da noi arrivato nel 1997 edito da Passigli) è il primo noir della "trilogia berlinese" (ma oggi arrivata a quattordici volumi, la metà dei quali ancora inediti sul mercato italiano) che ha dato la fama a Philip Kerr, uno dei maggiori scrittori inglesi della nuova generazione (purtroppo scomparso nel 2018).
"Violette di marzo" è quasi un giallo di costume, dove con l'espressione del titolo si indicano tutti coloro che al cambio di regime abbandonarono le rispettive bandiere per salire sul carro dei vincitori, quello dei nazionalsocialisti. Più di ogni cosa colpisce però la complicità passiva di tutti coloro che rimasero nell'ombra e non trovarono il coraggio di protestare contro le ingiustizie della Germania nazista...
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