Il volume si interroga sull'eredità del postmodernismo, rivisitandone i valori letterari e filosofici attraverso una duplice indagine che associa al percorso teorico i sondaggi sui testi. Il primo capitolo propone una rilettura del dibattito internazionale sulla postmodernità alla luce dei più recenti sviluppi critici, nell'intento di superare il bipolarismo teorico che ha contrassegnato la comparsa e la circolazione del paradigma postmoderno in ambito italiano. Particolare attenzione è dedicata alle implicazioni filosofiche e narrative insite in una visione discontinua e frammentata del sapere e della conoscenza storica. Il secondo capitolo procede a un riscontro testuale delle proposte estetiche postmoderne ne "Le città invisibili" di Italo Calvino, di cui viene offerta un'analisi stilistica e tematica relativamente alla discontinuità narrativa, all'ambiguità delle visioni urbane e alla riflessione sulla temporalità. Dall'itinerario critico emerge la finalità etica di un'opera che non si risolve nel gioco formale delle strutture linguistiche e narrative, ma che intercetta, attraverso la sua forza visionaria, le questioni ontologiche della postmodernità.