"Pochi autori hanno conosciuto periodi di fama incontrastata e quasi mitica come il Plutarco delle ""Vite parallele"". Al modello esemplare degli eroi plutarchiani guardarono ammirati Federico di Prussia e Washington, Robespierre e Napoleone: e si sa quale fremente emozione suscitò nell'Alfieri la lettura delle biografie. Più tardi, il positivismo scientifico sancì il declino dello scrittore, riducendo al ruolo di uno storico impreciso e contestabile. Ma storico Plutarco non fu né volle essere. Al centro della sua narrazione egli non pone mai la situazione o gli eventi, che pur evoca con tratti vivaci, ma l'uomo, con la sua personalità e la sua morale, le sue esperienze, emozioni, passioni. E a rendere l'essenza dell'uomo gli sembra più efficace ""un breve episodio, una parola, un motto... che non battaglie con migliaia di morti, grandi schieramenti di eserciti, assedi di città"". L'arte di Plutarco sta nell'atmosfera di umana grandezza, nel senso pensoso di un destino che si delinea attraverso le scelte imposte dal carattere e dalle ambizioni personali, ma anche dall'incidenza misteriosa del fato: un mondo di prepotente vitalità, di tensione, di dramma, alla cui suggestione è difficile sottrarsi. In questo decimo volume sono presentate le ""Vite di Demostene e Cicerone"", due grandi oratori uniti dall'amore per la gloria e la libertà. Entrambi in lotta contro re e tiranni, banditi dalla patria, ""persero la vita nello stesso momento in cui i loro concittadini perdevano la libertà"". Con contributi di Barbara Scardigli e Mario Manfredini. Edizione con testo originale a fronte."
Vite parallele. Demostene e Cicerone. Testo greco a fronte
Gabriele - 07/10/2005 00:33
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E' difficile descrivere la piacevolezza nel leggere le vite dei 2 grandi oratori: fatto sta, che è stato qualcosa di bello, davvero piacevole, ricco di anedotti spesso ancora attuali oggi.
Unico neo è che questa edizione ha una introduzione persino TROPPO lunga, utile sicuramente ad uno studioso, ma non per chi si avvicina a questa parte del capolavoro di Plutarco.
Gabriele - 07/10/2005 00:33