Guerre sopite, guerre dimenticate, guerre che deflagrano con virulenza inattesa e straniante. Guerre vinte, perse, celebrate per la loro fine o il loro esito. Guerre che si studiano a scuola: le guerre puniche, la guerra dei Cent'anni, dei Trent'anni, il primo e il secondo conflitto mondiale... Guerre sante - o sacrosante: all'inizio lo sono tutte. Guerre sporche: alla fine tutte lo sono. Un'esperienza, quella della guerra, che ha profondamente segnato le coscienze e l'immaginario di ogni tempo quindi, con essi, la letteratura e il folclore che se ne sono fatti specchio. Date queste premesse, e in questa prospettiva, questo volume è dedicato non tanto alla guerra in sé e per sé, quanto piuttosto ai `prodotti culturali' che sono maturati, e che dalle situazioni di conflitto hanno tratto linfa vitale per esprimere ideali e convincimenti di volta in volta `organici' al potere costituito o, più di frequente, in contrasto con esso, affidando alla pagina scritta, alla tela dipinta, così come alla voce viva della narrazione o del canto posizioni coraggiosamente eterodosse rispetto a scelte politiche o religiose anziché da un oculato perseguimento del `bene comune'.