Invitato a cena dallo zio Alban nel suo bungalow in uno sperduto villaggio del Suffolk, Philip Harborough non sa cosa pensare. Non vede Alban da parecchi anni e i due non sono mai stati in buoni rapporti. Comunque accetta, mangia malissimo e a notte fonda rientra a Londra. La sera dopo, al ritorno da teatro, trova sulla porta di casa la polizia ad aspettarlo con una brutta notizia: lo zio è stato trovato morto sulla spiaggia vicino alla sua abitazione. Annegato, pare, anche se presenta due ferite sospette alla testa che potrebbero essere state inflitte prima che cadesse in acqua. L'inchiesta si chiude con un verdetto aperto e l'invito a proseguire le indagini. Philip è in una posizione difficile: è l'ultimo ad aver visto viva la vittima, non ha un alibi per l'ora presunta della morte, avvenuta nella notte della loro cena, ed è l'unico erede della fortuna dello zio. Soltanto l'inattesa testimonianza di una donna, che all'inchiesta ha fornito alcuni importanti particolari su quella sera, gli ha evitato l'accusa di omicidio. Tuttavia l'ispettore Mace è convinto della sua colpevolezza e continua a raccogliere prove contro di lui. Sarà la sagacia dell'avvocato Jervis, incaricato da Philip di assisterlo, a permettere, dopo una serie di altri misteriosi e tragici eventi, di trovare il vero, insospettabile assassino.