Ci sono un ciclista bretone, una volpe a pedali e un sogno a forma di viaggio. Non è una barzelletta ma l'inizio di un'avventura in bici sulle orme di Marco Polo, alla scoperta dell'Iran e degli -stan dell'Asia Centrale. Dopo aver cercato la storia e un logos pedalando tra capitali d'impero e tracce di barbari, Rita Sozzi torna in sella lungo la sottile linea che fu la Via della Seta, in un orizzonte sconfinato che acquista senso nella scoperta dell'altro, delle culture, dei volti e delle voci che si fanno via via meno straniere. La storia, le dune, l'arte, le lunghissime ombre sulla sabbia, le yurte dei pastori nomadi, la fatica e i racconti di chi vive quest'altra metà del mondo, nel difficile equilibrio tra libertà e dittature, riecheggiano in un diario di viaggio che profuma di tè e spezie. "Da una Samarcanda all'altra ci fuggiamo incontro su questa strada di pietra e vento, troppo bella per avere pietà di noi, due solitudini in fiore sull'orlo del nulla, noi naufraghi d'altri mari, altre vite, altri amori, noi eroi delle piccole cose con la sola paura di essere felici." Oltre 400 fotografie, arricchiscono questo "diario di viaggio".