Roma non è caduta. O almeno cosi dicono le più recenti teorie storiografiche. La transizione al dominio germanico sarebbe stata graduale e pacifica, risultato di una progressiva integrazione delle popolazioni del nord, vitali ma primitive, nel grande organismo imperiale, raffinato e ormai prossimo all'esaurimento. II loro mescolarsi avrebbe dato vita a una nuova era di positive trasformazioni culturali. Niente affatto, sostiene Bryan Ward-Perkins. Ma quale integrazione, quale proficua sistemazione delle popolazioni esterne entro i confini dell'impero! "I Germani che invasero l'impero d'Occidente occuparono o estorsero con la minaccia della forza la massima parte dei territori in cui si stabilirono, senza alcun accordo formale sulla divisione delle risorse con i loro nuovi sudditi romani. Dovunque si abbiano testimonianze di una certa ampiezza, la norma era indubbiamente la conquista o la resa alla minaccia della forza, e non un accordo pacifico".
L'autore inglese (ma italiano per cultura storica) smonta passo dopo passo la tesi dello stanziamento pacifico delle popolazioni germaniche all'interno dell'Impero Romano. Grande la leggibilità del testo: semplice anche per i non addetti ai lavori, piacevole per lo splendido humor inglese dell'autore (leggete al riguardo la pagina 104). Un testo appassionante non solo per gli storici, da leggere per tutti. Imperdibile per chi vuole fare chiarezza sui confusi secoli V - VIII.
Anonimo - 16/09/2011 09:15