Un ruolo particolarmente importante ricoprono, all'interno della folta schiera dei libri liturgici, i grandi corali in uso durante l'officiatura quotidiana del coro. Così come reliquie del passato sono giunti fino a noi gli undici corali quattrocenteschi e i cinque più recenti del monastero di San Giovanni Evangelista di Parma, certo in numero ridotto rispetto alla doppia serie, di circa trenta manoscritti, che doveva esistere all'inizio del Cinquecento, quando inizia la grande impresa di ricostruzione prima della chiesa abbaziale e poi del monastero, impresa che impegnerà i maggiori artisti del tempo; pur così ridimensionata, la serie resta una testimonianza che costituisce una tessera insostituibile per ricostruire non solo la storia religiosa e spirituale della comunità, ma anche le sue nobili tradizioni musicali. Tra le mura dell'augusto monastero hanno condotto infatti i loro studi e composto le loro opere illustri musicologi e musicisti. L'intento di questo studio è quello di comprendere la cultura di questi affascinanti manoscritti, ricostruendo le fasi della loro produzione e trasformazione; anche se il campo specifico dell'indagine concerne il loro apparato illustrativo, che è uno degli aspetti del codice, si è dato conto di altre problematiche, che emergono insistentemente dalle loro scelte testuali e iconografiche, ma anche dalla accurata selezione degli artefici e dal dibattito che attorno a loro si è sviluppato nel tempo. Arricchisce il volume un corposo apparato fotografico.