Poche opere come quella di Beckett sembrano chiedere un'interpretazione nel momento stesso in cui la respingono. Congegni strutturalmente perfetti come "Aspettando Godot" e "Finale di partita" si chiudono in se stessi proprio come la ritrosia del loro autore rispetto a ogni spiegazione della sua opera. Per questo i saggi qui presentati rappresentano dei "tentativi" di interpretazione raccolti intorno a un'aporia. Nonostante l'opera di Beckett si strutturi come una "costruzione dell'assurdo", essa abita inevitabilmente lo spazio del senso. Allo stesso modo, le forme del dramma e del romanzo, pur spezzandosi dall'interno, conservano memoria del loro significato e della loro storia. La complicità di senso e non senso diviene così l'indice storico dell'opera di Beckett, luogo decisivo per la comprensione filosofica del nostro tempo.