L'opera indaga l'ideologia dell'eurasiatismo, una dottrina politica che fonda i suoi princìpi sulla geopolitica e sul conservatorismo. L'eurasiatismo afferma che la potenza mondiale che controlla la massa continentale eurasiatica può ottenere l'egemonia globale. La dicotomia tra potere marittimo (talassocrazia) e potere terrestre (tellurocrazia) viene percepita come uno scontro strategico, culturale e filosofico tra due visioni del mondo opposte, ossia globalismo unipolare da un lato e tradizionalismo multipolare dall'altro. Nello specifico, l'indagine si sofferma sul pensiero neoeurasiatista di Aleksandr Dugin. Il nesso tra eurasiatismo e geopolitica viene rilevato attraverso la descrizione delle principali teorie geopolitiche che evidenziano la rilevanza strategica dell'Eurasia come la teoria dell'Heartland di Halford Mackinder, la teoria del Rimland di Nicholas Spykman e il progetto del Kontinentalblock di Karl Haushofer. Prefazione di Andrea Carteny