Oscar Wilde è sicuramente una delle figure più interessanti e controverse della letteratura inglese della seconda metà del XIX secolo; molte e notevolmente conosciute sono le sue opere maggiori, ma forse un po' meno note sono, nella cultura italiana, le sue fiabe e il meraviglioso mondo metaforico che le forma. Francesca Cellina, in questo lavoro, ci permette di avvicinarci a questo interessante aspetto dell'autore inglese, focalizzandosi in particolare sul valore simbolico dell'acqua come metafora di cambiamento. Questo elemento, infatti, è utilizzato da Wilde per accompagnare importanti prese di coscienza nei suoi personaggi, nel momento in cui si rendono conto di dover affrontare una trasformazione, un'evoluzione che si avvicina all'obiettivo ultimo dello stesso Wilde: lo sviluppo completo della propria individualità.