La storia osservata dal punto di vista dei fragili assume un volto differente da quello abituale. Il lungo Medioevo occidentale è stato certamente un tempo di violenza e discriminazione. Il nemico, l'infedele, ma anche il disabile, il bambino, l'eretico e le donne hanno conosciuto forme di esclusione ed emarginazione sistematiche e a volte brutali. Eppure nello stesso periodo è andata maturando una nuova idea di humanitas che non escludeva più, come accadeva nell'età classica, chi era privo di formazione culturale e si allargava a comprendere anche colui che era fisicamente e culturalmente diverso. Il volume illustra la faticosa strada percorsa da chi, giudicato estraneo alla normalità sociale, ha saputo rivendicare la propria dignità personale e insieme traccia l'evoluzione di una società che, mentre elabora nuove forme di discriminazione, costruisce anche percorsi di accoglienza e di cura influenzando i successivi sviluppi della storia europea.