Esiste una storia nascosta della prima guerra mondiale, fatta di spiritismo, divinazioni, profezie e pratiche occulte attuate nei campi di battaglia di tutta Europa. Questa rinascita di credenze e pratiche preoccupava le chiese e coinvolgeva la stampa internazionale, sempre più interessata alle predizioni di astrologi e profeti. Ma gli stessi governi e le autorità militari non esitarono a fare ricorso a indovini e medium. Intanto, sui campi di battaglia e nelle trincee, soldati di tutte le nazioni cercavano di proteggersi con rituali magici e religiosi, mentre la gente comune inseguiva sensitivi e occultisti per aver notizie sul destino dei loro cari lontani. Accanto a questa "epidemia", l'uso quotidiano del magico continuava ad attraversare le esistenze di chi vi faceva ricorso per aver protezione, amore e successo. Scoprendo le credenze, le pratiche e le opinioni sul ruolo del soprannaturale negli anni della guerra, Owen Davies esplora le questioni più ampie riguardanti la società occidentale del primo Novecento, la psicologia del soprannaturale durante la guerra e la misura in cui la guerra stessa gettò una luce sulla diffusa credenza nella magia.