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«Credo di avere il dovere di aiutare gli altri, perché anch'io nella vita sono stato aiutato da tante persone che hanno avuto fiducia nelle mie capacità.» Silvio Garattini da bambino ha vissuto con impotenza la malattia in famiglia, ma ha imparato dai genitori a reagire sempre di fronte alle difficoltà. E con «l'ottimismo della ragione» si è quindi fatto paladino della medicina, della ricerca scientifica e della sanità pubblica in Italia e a livello internazionale, grazie alla sua instancabile attività personale e a quella dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri da lui fondato. Il «guerriero gentile» racconta per la prima volta novant'anni della sua storia in prima persona: la formazione nell'Azione cattolica, i primi studi, la sensibilità per l'impegno sociale, il valore del rigore e della coerenza trasmessi dal padre e adottati come regola di vita sul lavoro e in famiglia con i cinque figli, l'audacia e la «testardaggine bergamasca» che lo hanno portato a costruire dal nulla una grande impresa privata, ma finalizzata alla salute pubblica. Un'autobiografia ricca di aneddoti personali inediti e di riflessioni sulla scienza, la società e la sanità nazionale, sull'importanza di far collaborare scienza e religione nella lotta alle sofferenze dell'uomo. E con un messaggio di fondo rivolto in particolare alle nuove generazioni sull'importanza di far rivivere i valori dell'onestà e della competenza, in un mondo in cui coraggio e impegno sono più spesso parole che fatti.