Nell'Italia del 1938, per il solo fatto di essere ebrea, Sara subisce la discriminazione imposta dalle leggi razziali fasciste: dall'oggi al domani non può più andare a scuola, i compagni e gli amici le voltano le spalle, tutto il suo mondo va in pezzi. Per lei, come per moltissimi altri perseguitati e deportati, qualche anno dopo si apriranno le porte di Auschwitz. La storia di Sara è tratta dai racconti di una sopravvissuta ai campi di concentramento, e la sua voce è insieme la voce di tante bambine, ragazze, donne umiliate dagli aguzzini nazisti. Ancora oggi, a più di settant'anni dalla Shoah, soffiano nel vento le testimonianze di ciò che è accaduto, affinché la memoria tramandata aiuti a non ripetere mai più gli errori del passato.