L'ispettore ministeriale Joseph Usak è inviato nella remota città di Xadis per indagare su una serie di inspiegabili eventi di cui si incomincia a parlare con preoccupazione nella capitale. Dalla cittadina non giungono da tempo più notizie e non si riesce in alcun modo a stabilire alcuna comunicazione con gli abitanti. In quella località, sotto la direzione di un inquietante e astuto personaggio, l'ingegnere Omer Celink, era stata realizzata una struttura, la "torre", che avrebbe dovuto risolvere definitivamente il cronico problema dei rifiuti. Con il procedere della costruzione erano però cominciati a verificarsi preoccupanti, strani avvenimenti, terribili disgrazie, assurdi delitti, che stavano portando alla rovina la città, e con essa anche coloro che avevano partecipato all'impresa. L'indagine si rivela estremamente difficoltosa. Da questo e dai successivi racconti emerge il tema dominante dello smarrimento, della sconfitta dell'uomo, travolto da una società disumanizzata e disumanizzante, artefice o vittima delle perverse logiche dell'egoismo, dell'avidità, del potere di inesorabili tecnologie.