I sette principi ermetici dell'antico Egitto e della Grecia spiegati in maniera lineare e comprensibile in un libro che illustra i principi di unità dell'universo celati in ogni forma di vita, così in alto come in basso. A tali dottrine fanno riferimento gran parte dei testi di occultismo, benché poco sia stato scritto direttamente sull'ermetismo. Lo scopo del testo non è quello di enunciare filosofie o dottrine, ma di offrire informazioni di base che potranno servire a riconciliare frammenti d'insegnamenti occulti diversi, a volte persino contrastanti, e a facilitare la comprensione di temi che potrebbero apparire di una complessità insormontabile.
Il kybalion. Uno studio della filosofia ermetica dell'antico Egitto e della Grecia
Anonimo - 04/11/2010 16:32
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Un testo divorabile in pochi giorni. Sia per la sempre attualità dei principi ermetici che per le riflessioni che ne scaturiscono. Ad esempio, quando a pag. 24 si parla del principio della Polarità viene in in mente lo spin dell'elettrone o magari (pag. 51) dell'Io che esamina il Me, come una Coscienza divina presente in ognuno di noi. E sempre in questo contesto verrebbe da pensare ad un'entità fluido-energetica che ci avvolge e ci penetra, caratterizzandoci per quello che siamo. A tal proposito sorge una domanda: è possibile che essa possa determinare il nostro accrescimento in sapienza/saggezza per poi indirizzarci verso un piano energetico/emotivo superiore? Un'altra curiosità potrebbe scaturite tra le righe di pag. 57, quando si discute sull'esistenza della materia come una condensazione di energia. In fondo fu A. Einstein a definirla matematicamente come M=E/c^2. Ma sembrerebbe una formula incompleta. Cosa lega l'energia per addensarla nel formare materia? Come entra in connessione il principio della vibrazione con quello della gravitazione? Vi è corrispondenza? Se ciò è vero, andando a considerare sempre la formula E=Mc^2 la componente della vibrazione sarebbe rappresentata dall'Energia? O dalla Massa? O solo dalla luce? E perché non da tutte tre? Ed è a pag. 93 che i tre iniziati lasciano intendere il legame gravitazione-vibrazione. Se ciò fosse vero occorrerebbe revisionare la famosa formula di Einstein e ritoccare la teoria della relatività? Forse per questo motivo lo stesso scienziato non credeva al "caso" ma confermava l'aspetto che tutto sta nel Tutto. Malgrado le questioni poste, anche nello sviluppo futuro di nuove teorie bisognerà considerare (pag. 102) che vi è sempre un opposto nelle cose. Ma qual è l'opposto del campo elettrico? E quello del campo gravitazionale? Il mio opposto chi è? E' rappresentabile? Probabilmente il principio della Polarità potrebbe essere visto come la permanete presenza di un equilibrio al quale l'uomo è sempre sottoposto. Spostandosi da un lato delle azione ha sempre l'altro estremo a condizionarlo. Nella lettura ho trovato un po' di perplessità sul principio del Genere, che viene messo in crisi dal progresso tecnologico, ma che ha sempre un suo fascino, come meraviglioso è la considerazione della corrispondenza del Tutto: Come è in alto cosi è in basso; come sotto cosi sopra; in pratica il Regno di Dio è dentro di noi e tutto intorno a noi.
Anonimo - 04/11/2010 16:32