Giuseppe Levi (1872-1965) è stato definito come il più autorevole biologo italiano tra le due guerre. L'altissimo profilo morale ne fa inoltre una figura unica tra gli intellettuali italiani del Novecento. Questa breve biografia descrive lo straordinario contesto familiare di Levi: l'amata moglie Lidia, i figli Gino, Mario e Alberto, figure esemplari di antifascisti, la bella figlia Paola, sposata con Adriano Olivetti, e infine Natalia, moglie di Leone Ginzburg, che nelle sue opere letterarie ha tracciato un vivace ritratto della figura paterna e ha ricostruito l'atmosfera e il fermento di quegli anni per gli intellettuali che ruotavano intorno alla casa editrice Einaudi. Il libro illustra poi l'ampiezza degli interessi scientifici di Levi, e racconta infine la storia di alcuni scienziati che si sono formati alla sua scuola, tra cui Rodolfo Amprino, suo allievo prediletto, e i tre hanno ottenuto il premio Nobel per la Medicina: Rita Levi-Montalcini, nel 1986, per la scoperta del fattore di crescita nervoso (NGF); Salvador Edward Luria, nel 1969, per le ricerche sulla genetica batterica; Renato Dulbecco, nel 1975, per i lavori sui virus oncogeni. Si tratta solo di una coincidenza o fu in parte anche merito del maestro?