La gente delle colline piemontesi, il paesaggio aspro e dolce delle Langhe e del Monferrato tornano in questo libro di Davide Lajolo in cui la volontà di resistere vince sul tragico, anche quando i boschi sono attraversati dalle "masche" e anche quando i contadini battono i pugni contro i pali di testa dei filari, disperati per la bufera che ha strappato il raccolto e anni di fatica. Come Fenoglio, Lajolo ha scritto "i racconti del parentado", i mè, cioè i miei, che non sono soltanto la sua famiglia, ma tutta la gente contadina che s'alza a protagonista. È il romanzo senza fine di ciò che ha vissuto e che vive la gente di questi luoghi, e di tutto quello che l'autore ha sedimentato, nella sua lunga esperienza di figlio fedele e nomade, di una terra battuta dalla grandine ma anche ingentilita dalla delicatezza dei ¿ori e dai colori dei vigneti. Lajolo ne scrive con una forza e un lirismo che fanno tutt'uno con il palpito della vita.