Siamo gli unici animali capaci di comporre gli odori per creare un profumo, di apprezzarne gli attributi estetici, di identificare e descrivere verbalmente le qualità aromatiche di un vino o di una pietanza. Eppure l'olfatto, confinato nell'ambito delle emozioni proprie della vita animale, ritenuto cognitivamente inefficace e distante dal linguaggio, è stato a lungo vittima (almeno in Occidente) di un doppio pregiudizio - biologico e culturale - che lo ha escluso dall'attenzione e dallo studio di filosofi e scienziati. In queste pagine Rosalia Cavalieri spiega, da un lato, come e quanto la nostra esperienza di animali linguistici dalla mentalità visivo-uditiva sia (più o meno consapevolmente) influenzata dagli odori; dall'altro, come per noi umani l'atto dell'annusare implichi un vero e proprio processo di conoscenza. Articolato in tre capitoli, il volume offre uno sguardo interdisciplinare sul tema dei meccanismi dell'olfatto e attinge ai contributi di biologia, psicologia, neuroscienze, zoosemiotica, etologia, antropologia, etnolinguistica.