Nelle stradine di Kyoto si alternano rivenditori di tonache buddiste, botteghe di souvenir, palazzi di uffici. Poi, in un vicolo di Shomen-dori, c'è il ristorante Kamogawa: un luogo caldo, appartato. Un posto dove riassaporare i propri ricordi.
Dopo Le ricette perdute del ristorante Kamogawa, il secondo, stupefacente capitolo dei detective del cibo: Kamogawa Nagare e sua figlia Koishi.
Onodera aprí la porta e, facendosi piccino, si rivolse a una ragazza.
- Mi scusi, è questo il ristorante Kamogawa?
- Sí, vuole pranzare?
- Volentieri, ma sarei qui per un'indagine, - replicò Onodera, porgendole il suo biglietto da visita.
- Si accomodi, signor Onodera. Mi chiamo Kamogawa Koishi e sono a capo dell'ufficio investigativo, - si presentò la giovane con un lieve inchino. - Del pranzo se ne occuperà mio padre.
A gestire il ristorante Kamogawa, ormai da anni, ci sono un padre e una figlia, conosciuti a Kyoto come gli investigatori degli enigmi culinari, poiché abilissimi nel rintracciare gli ingredienti perfetti per i piatti del cuore di ogni avventore: come Kitano Kyosuke, nuotatore olimpionico ossessionato dal bent**o all'alga nori preparatogli dal padre ogni giorno; o Takeda Kana, giornalista gastronomica che vorrebbe scoprire il segreto del cibo preferito di suo figlio, all'apparenza un semplice hamburger; oppure Onodera Katsuji, che sogna di mangiare ancora una volta la soba cinese che ordinava a una bancarella e rivivere cosí certi istanti della sua giovinezza. Tra tofu, germogli di bambú, tè matcha, alga wakame e decine di altri sapori, sarà lo chef Nagare ad aiutarli, scovando le ricette che cercavano e gettando una luce tutta diversa sui momenti piú significativi delle loro vite.