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Di che cosa si occupa, concretamente, uno storico delle religioni? In che modo se ne occupa? E una volta stabilito il modo, perché se ne occupa proprio in quel modo? Partendo da queste semplici domande, Jonathan Z. Smith ha contribuito ad avviare, con la sua opera multiforme e provocatoria, quella che appare oggi come una vera e propria rivoluzione epistemologica nel campo degli studi antropologici e storici sulla religione. Questo volume raccoglie, per la prima volta in traduzione italiana, alcuni dei contributi più importanti di Smith, coprendo un arco temporale che va dagli anni Settanta del secolo scorso ai primi anni Duemila. Al centro dei quindici saggi qui riuniti (cui si aggiunge un breve apologo narrativo), troviamo i due temi che hanno più a lungo attirato l'interesse del grande studioso americano: da un lato la comparazione storico-religiosa, che Smith sottopone in queste pagine a una feroce opera di decostruzione e riconfigurazione teorico-metodologica; e dall'altro la definizione di «religione», da cui dipende per Smith non soltanto lo statuto scientifico delle tante discipline (storiche, antropologiche, filosofiche, ecc.) che si occupano di religione o religioni a livello accademico, ma anche la nostra stessa comprensione dell'uomo come animale simbolico e «fabbricatore di mondi». La raccolta di saggi è accompagnata da un ampio saggio introduttivo su Smith e da un'aggiornata appendice bibliografica.